Il museo è stato fondato ufficialmente nel 1974 per volere del signor Fanchini, ma già da tredici anni, ovvero dal 1960, il suo fondatore stava lavorando per fondare questo museo cittadino che dà lustro alla sua cittadina.
Il museo è sorto in un ex asilo infantile che, a sua volta, era un convento risalente al XVII secolo dei padri riformati, uno dei tanti ordini religiosi italiani di zona che poi fu soppresso da Napoleone Bonaparte. Il convento, attuale museo, fu poi ristrutturato nel XIX secolo; del vecchio convento noterete da subito il chiostro porticato e il corridoio orientale con volte a crociera che è quanto rimane del primo insediamento monastico.
Ma cosa troverete visitando questo museo? Vi troverete la vita quotidiana delle varie fasce sociali di Oleggio e dintorni, vedrete come erano arredate le case della piccola e media borghesia ma anche gli attrezzi da lavoro di artigiani di piccole ditte di fine XIX e inizio XX secolo, troverete anche la sezione dei cercatori d'oro del fiume Ticino e una raccolta dei sassi bianchi per l'industria della ceramica.
Bella anche la cucina di fine XIX secolo che mostra la tipica cucina contadina, ma che dispone anche di tavolo centrale, camera da letto ed altri suppellettili. Bello è anche l'angolo della musica che comprende i grammofoni e cilindri per organetti. La sezione archeologica infine chiude la vostra visita esponendo reperti rinvenuti negli scavi nella frazione di Loreto, a cavallo del 1988-1995, condotti dalla sovraintendenza dei beni archeologici che hanno riportato alla luce reperti dell'antica Roma e donati al museo per arricchire il suo valore turistico.
Il museo è articolato in due sezioni: la sezione etnografica espone oggetti inerenti la vita civile, industriale e agricola del territorio databili dai primi decenni dell’800 al 1960 circa, attraverso la ricostruzione di 30 sale espositive riguardanti gli ambienti domestici, la galleria delle botteghe, il salone dell’artigianato, il salone dell’abbigliamento, la sezione agricola; la sezione archeologica comprende invece reperti databili dal III sec. a.C. al IV sec. d.C. appartenuti alle civiltà di Golasecca, dei Vertamocori, fino alla romanizzazione.
Il museo è articolato in due sezioni: una etnografica con oggetti inerenti la vita civile, industriale e agricola del territorio databili tra la prima metà del XIX secolo e i primi decenni del XX sec. e una archeologica con reperti databili dal III sec. a.C. al IV sec. d.C.
Attualmente per grandezza e ricchezza delle collezioni il Museo di Oleggio risulta essere uno dei più grandi Musei Etnografici sempre visitabili del Nord Italia