In treno: www.trenitalia.com
In autobus:
Da Somma L. a Arsago S. linea FNMA
Da Sesto C. ad Arsago S. linea Beltramini e Gianoli
In auto: Autostrada A8 Milano- Laghi uscita Besnate - proseguire in direzione Arsago Seprio
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Da Sesto C. ad Arsago S. linea Beltramini e Gianoli
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La chiesa di San Vittore, la torre campanaria e il battistero di San Giovanni. I tre edifici sono raccolti in una sorta di piccolo campo dei miracoli in stile romanico. La basilica di datazione incerta tra il IX e il XII secolo sorge su una più antica costruzione del V-VI secolo, i cui frammenti sono visibili all’esterno dell’abside in una fascia decorativa in cotto e pietra a spina di pesce.
L’interno non conserva alcuna decorazione originaria: da notare tuttavia la presenza di numerose colonne e capitelli romani di recupero. La torre, la cui cella campanaria originale fu murata nel 1872 quando le campane furono collocate sul curioso terrazzo soprastante, conserva, a mezza altezza, una lapide votiva a Giove, collocata d’angolo nella lesena di nord-ovest. Il Museo archeologico (Via le Vanoni 1 tel. +39 0331 768222, aperto sabato 15-18 e domenica 10-12 e 15-18) espone reperti archeologici dall’epoca preistorica a quella longobarda. Nello spazio antistante, oltre al lapidario, è di grande interesse la necropoli longobarda.
Al termine, per continuare il vostro giro per Arsago, potete recarvi all’oratorio dei Santi Cosma e Damiano, costruito nel XII secolo fuori dall’abitato e raggiungibile partendo da via Mazzini e proseguendo poi per circa un chilometro nei boschi.
Collocato di fronte e molto vicino alla chiesa di San Vittore, il battistero di San Giovanni ad Arsago è uno splendido esempio di questa tipologia di edifici religiosi. Databile intorno alla metà del XII secolo, ha forma ottagonale con due porte opposte tra loro ed è sormontato da una corta torre a sedici lati con arcatelle e finestre circolari. Il battistero ha al suo interno otto nicchie, delle quali quella orientata ad est contiene un altare ricavato da un cinerario romano. Nella nicchia attigua, sulla destra, sono conservate sette epigrafi romane (I-IV secolo), mentre in quella successiva, accanto alla porta meridionale, c'è un cippo miliare romano. Numeroso altro materiale di reimpiego si trova nel matroneo, al quale si accede attraverso due scale ricavate nello spessore delle pareti esterne. Gli oggetti più facilmente riconoscibili sono un miliario ed un' ara votiva, entrambi utilizzati come colonne. È conservata l’antica vasca per il battesimo alla quale si accedeva scendendo tre gradini, di cui ne sono rimasti due.
L'edificio è chiuso da una cupola a volta emisferica di stile orientale. Una curiosità è rappresentata da una anomala finestra presente sul lato orientale dell’edificio e visibile con qualche difficoltà a causa del suo orientamento. Infatti non è tagliata perpendicolarmente al muro come d’uso, ma di sghembo con un orientamento a sud. Probabilmente fu ideata in questo modo per consentire la vista della stella del mattino all’alba successiva la notte di Pasqua, quando i catecumeni venivano battezzati.
Prenotazione: opzionale
Fruibilità: il battistero è aperto sabato e domenica. Su prenotazione gli altri giorni.
Ingresso: gratuito