Il Castello Visconteo, sede del Museo civico e archeologico, è situato nella parte sud-occidentale dell’antico borgo. Prima delle demolizioni intervenute a partire dal 1531 occupava un’area ben più vasta di quella odierna.
Dove oggi vi sono i sottopassaggi pedonali della rotonda erano situati l’antico porto e la muraglia che lo proteggeva dalle alluvioni del fiume Maggia. Verso la Città Vecchia sorgeva la fortezza superiore, delimitata da un muro di cinta e dominata da un torrione rotondo. Il nucleo centrale tutt’ora esistente è stato edificato in epoche successive, dal XIII al XV sec.; alla fine del ‘500 sui resti di antiche costruzioni è stato inserito il palazzo di Casorella.
Il «rivellino» del castello di Locarno (1507), uno dei pochi resti di carattere militare della rocca per gran parte demolita dai confederati nel 1532, è un baluardo con un vertice puntato a nord; due facce a 90°; un fianco sul lato est a 45° rispetto alla faccia relativa, e suddiviso in settori: uno alto quanto la faccia, l’altro più basso della metà.
Una lunga, complessa ricerca archivistica ha permesso di stabilire alcuni dati preliminari sulla datazione, committenza e attribuzione del baluardo. Esso, difatti, risulta fabbricato sotto l'occupazione francese di Locarno (1499-1513), allora borgo del ducato di Milano, pure soggetto ai francesi. L'anno preciso di costruzione è anzi il 1507. Il committente risulta il «grandmaître»-governatore Charles II d'Amboise seigneur de Chaumont, barone de Charenton, a nome di Luigi XII di Valois-Orléans, re di Francia. L'ingegnere progettista può essere stato un magister influenzato da archetipi rinascimentali fiorentini, allora sonosciuti a Milano, pratico quindi dei modelli applicati da Francesco di Giorgio Martini e dai Sangallo: un ingegnere, insomma, di impronta martiniana. Una massa di indizi, risultato di una indagine quinquennale, suggerisce che il «rivellino» sia stato progettato da Leonardo da Vinci. L'attribuzione a Leonardo è appoggiata da autorevoli esperti, in particolare Carlo Pedretti, studioso di fama mondiale dell'opera del da Vinci.
Rimane tuttavia un ampio lavoro di scavi archeologici e di indagini strutturali da eseguire, per stabilire nel dettaglio lo stato di conservazione e la morfogeometria del monumento epoca per epoca e settore per settore.