Le Scuderie di Villa Tesio
Come arrivare
In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Dormelletto.
About
Notevole è l'impatto visivo di chi, coinvolto nel traffico di una strada assediata da innumerevoli edifici ed insegne commerciali, scorge questo affascinante quadretto bucolico: Villa Tesio e le sue scuderie sono annunciate da un lungo viale costeggiato da un doppio filare di cipressi, mentre tutt'intorno gli ampi tappeti verdi e le caratteristiche staccionate disegnano l'incantevole teatro campestre per i veri protagonisti del luogo, i cavalli purosangue.
Da qui vennero lanciati sulla scena dell'ippica internazionale esemplari che lasciarono un segno indelebile nel tempo, portando l'emblema della scuderia, una croce di Sant'Andrea dipinta su un muro esterno della villa, ai più alti riconoscimenti.
Tutto nacque nel 1898 quando Federico Tesio decise di stabilire le proprie scuderie su queste terre di villeggiatura, caratterizzate da un ambiente umido ma con il terreno asciutto. Seguendo i criteri genetici mendeliani, il "Mago di Dormello" (questa era la sua fama) fu probabilmente l'iniziatore nel campo dell'allevamento ippico agonistico di quell'approccio scientifico teso alla ricerca ed alla sperimentazione selettiva delle razze.
Proprio da questi studi nacque la famigerata razza "Dormello-Olgiata", conseguente alla società che negli anni Trenta il Tesio costituì con gli allevamenti di Mario Incisa Della Rocchetta. Da geniali intuizioni e felici incroci videro la luce cavalli come Nearco, Bellini, Donatello II e, soprattutto, Ribot, "il cavallo del secolo", dominatore assoluto dell'ippica mondiale negli anni '50.
La Dormello-Olgiata continuò a sfornare campioni anche in seguito. Oggi a solcare i verdi prati intorno alla villa rimangono qualche fattrice ed alcuni puledri da corsa. Chi volesse rendersi conto della notevole estensione degli allevamenti della prestigiosa scuderia negli anni dei maggiori successi potrà agevolmente raggiungere in macchina e poi a piedi alcune delle cascine dove ancora oggi viene mantenuta viva la tradizione introdotta dal Tesio.