Domodossola

Domodossola, da sempre importante punto di riferimento per le sette valli ossolane circostanti (Anzasca, Antrona, Bognanco, Antigorio, Divedro, Formazza, Vigezzo), si caratterizza come borgo di frontiera e come importante snodo ferroviario tra l'Italia e la Svizzera.

Questa antica provincia romana, deve il proprio nome alla denominazione attribuitagli in seguito all'affermazione della religione cristiana nella valle ossolana: Domus Oxulae.

La sua lunga carriera di terra di passaggio iniziò nel 1805 con la costruzione della strada napoleonica del Sempione, a cui un secolo dopo seguì la costruzione del traforo. Questa importante infrastruttura, che collega l'Italia alla Svizzera, viene celebrata nel Museo Civico del Sempione, il quale ripercorre la costruzione del tunnel attraverso testimonianze fotografiche e cimeli originari, come l'antica diligenza postale che percorreva la strada sempioniana. Inoltre, all'interno del museo è stata ricreata in scala 1:2 una delle gallere del traforo, in cui vengono riprodotte le fasi di avanzamento dei lavori.

Il borgo di origine medievale ha mantenuto intatta la caratteristica piazza Mercato: disposta a forma di trapezio e circondata da eleganti edifici signorili ornati da loggette e balconi, la piazza ospita uno dei teatri culturalmente più vivaci del VCO, il Teatro Galletti. Di particolare interesse storico è anche via Briona, che ci regala la omonima torre risalente al 1300. Trecentesco è anche il rinascimentale Palazzo Silva, sede museale di reperti etruschi e romani e frammenti di mummie egiziane. Nella parte esterna del palazzo, meritano attenzione le diverse incorniciature interamente realizzate con il marmo di Crevoladossola.

Tra le chiese è opportuno citare la collegiata, la quale custodisce molti dipinti di artisti ossolani, tra cui Lorenzo Peretti e Mattia Borgnis. Fiore all'occhiello di Domodossola è però il Sacro Monte del Calvario, edificato nel 1657 per volontà dei frati cappuccini e riconosciuto nel 2003 come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Il complesso, in stile barocco, è composto da dodici cappelle ed è incluso nella Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Domodossola, insieme al Castello medievale di Mattarella, di cui sono ancora visibili le mura, dopo che nel 1415 i soldati svizzeri lo distrussero per conquistare l'Ossola, strappandola così al Ducato di Milano.

Il quartiere Motta ci riporta anch'esso in un'atmosfera storica grazie agli edifici tardomedievali caratterizzati da balconi in legno di larice, i quali si affacciano su piazza Fontana, dove è situata, appunto, una splendida fontana a base ottagonale.

A sud-ovest di Domodossola, vi sono infine gli impianti sciistici di Domobianca, che permettono di praticare, lungo le pendici del Monte Moncucco, sia lo sci che lo snowboard.

Ricordiamo tra le feste di paese più importanti il Giugno Domese, in occasione del quale il paese si anima con bancarelle e concerti.

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